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Ferdinando Dardanone: ebanista e mercante


A seguito del dibattito digitale, (articolo Antiqua, 1 Aprile 2022) creatosi in reazione alla pubblicazione del mio articolo "Una Commode Neoclassica milanese in asta Wannenes"

desidero chiarire alcuni passaggi che credo non siano stati correttamente interpretati da certi miei lettori.

In assenza di un prototipo, ovvero il primo manufatto di attribuzione certa, che rappresenti il capofila, l’ancora, la garanzia per tutte le successivi ipotesi, oppure di "dati certi" - come una firma, un documento d’archivio, un disegno autografo - è sempre pericoloso attribuire.

In tali situazioni (la maggior parte quindi) l’ “occhio” è l’unico ed il migliore strumento di analisi. Lungi da me quindi “demolire” tale approccio, purchè esso conduca soltanto ad una circoscrizione di provenienza, epoca, stile - giammai ad una certezza attributiva.

Per contro, le commodes che io ho attribuito alla bottega di Ferdinando Dardanone e che hanno recentemente dato il via ad una polemica digitale, portano con sé una verità ineluttabile, un dato certo appunto, che si manifesta con queste scritte inequivocabili:


-1780 De18 xebre Si fano Nella fabricha / di Ferdinando Dardanone / Merchante di Mobilli sul / Cantone di S.Pietro al orto / In porta orientale vicino à S. M.ia / de Servi In Milano al No 609 Gilardo Arosio Giovine / di Botega del So. o Sa. (?) N...o M….(?)

-1787 a 17 Marzo Ferdinando Dardanone ai Servi Milano

La possibilità poi che la Bottega di Dardanone svolgesse anche attività mercantile assieme a quella produttiva abbia indotto Bardelli-Carbone ad una cosi strumentale ed evidentemente superflua ricerca archivistico-genealogica per perorare la presunta alternatività della figura di ebanista con quella di mercante - è un fatto singolare oltre che ininfluente ai fini di un approccio scientifico allo studio. Cosi come pare del tutto consueto che un meritevole apprendista, un "giovine di botega" quale probabilmente era stato tale Gilardo Arosio, avesse avuto licenza di firma su un manufatto realizzato all'interno della bottega di proprietà Dardanone.


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